La nostra storia La cooperativa nasce nell’ottobre del 2016 quando un gruppo di 4 amici, provenienti da storie diverse, decidono di mettere in comune le loro competenze e di iniziare un progetto che intende far incontrare due mondi: quello lavorativo e quello sociale. La nostra storia non nasce dal nulla, ma vuole riprendere l’intuizione di don Roberto Pennati che negli anni ‘80 ha aperto a Bergamo una delle prime comunità per tossicodipendenti: la “Cascina dell’Agro”. Ecco perché la nostra cooperativa si chiama “Cascina Nuova dell’Agro”. Oggi, gli orti, la stalla, la falegnameria e le varie attività sorte negli anni presso la comunità dell’agro sono fonte d’ispirazione per il modo e la cura con cui questa cooperativa sociale (di tipo A e B) cerca di lavorare. Essa è nata con l’obiettivo di riprendere la storica funzione della cascina dell’ Agro ed applicarla all’attuale contesto, secondo quelle nuove forme di povertà che questo tempo ha messo in evidenza. Altro riferimento importante per quanto riguarda la nostra storia è stato Don Sergio Scotti. A lui e al consiglio degli affari economici della parrocchia di Rosciano ci siamo rivolti quando cercavamo uno spazio per aprire la nostra cooperativa. Don Sergio si è dimostrato entusiasta della proposta e ci ha sempre sorretto in un confronto aperto sincero con la parrocchia per arrivare a stendere insieme un contratto per l’uso della casa e del terreno. Quindi i nostri riferimenti ideali sono don Roberto e don Sergio. | |||||
Un
po' di storia
Nella presentazione che abbiamo fatto
della cooperativa abbiamo citato due persone che in modi diversi hanno
contribuito alla nascita della nostra piccola realtà. Don Roberto Pennati e don
Sergio Scotti. In queste righe li vogliamo ricordare per quanto hanno fatto per
aiutarci a far partire la cooperativa. Parto
da don Roberto. La cooperativa prende il nome dalla vecchia comunità della
cascina dell’agro. lo stile della
comunità era quello di essere una famiglia che cercava di vivere da famiglia.
Lavoro, impegno, vita di casa, momenti di svago e di divertimento, momenti di confronto
e di approfondimento. Noi non siamo una comunità residenziale, i nostri ragazzi
alle 17 vanno a casa. Abbiamo cercato di riprendere alcuni dei modi della
vecchia comunità dell’agro e di provare a ripensarli dentro la nostra
cooperativa. Per esempio, il lavoro è fondamentale per noi, come pure la cura
delle relazioni tra tutti noi. Anche lo stile educativo cerca in qualche modo
di rileggere e di riproporre lo stile educativo della vecchia comunità. Ecco
perché don Roberto sta all’origine della nostra storia. E don
Sergio è colui che ha permesso di arrivare a stipulare un contrattato di
comodato d’uso gratuito con la parrocchia di Rosciano. Un accordo scritto tutti
lo possono fare, interessante invece il modo con cui don Sergio ha favorito
tutto questo. Diciamo che ha coinvolto in modo molto attivo la parrocchia di
Rosciano, lui ci ha fatto crescere facendoci pensare, attendendo le nostre idee
e proposte per poi svilupparle insieme. Ricordo i vari incontri con il
consiglio degli affari economici, la stesura dello statuto condiviso. Oserei
dire un bel momento di condivisione e di fraternità dentro una comunità. |